Sviluppatasi a partire dal XVI secolo, l'arte della scagliola raggiunge il massimo splendore in Ticino e nell'alta Italia tra i secoli XVII e XVIII. La tecnica a intarsio era utilizzata per paliotti d'altare, tavolini e stipetti e rappresentava una valida alternativa all'intarsio marmoreo, più caro e di più complessa realizzazione. Le chiese ticinesi sono ricche di paliotti in scagliola, molti dei quali spiccano per l'alta qualità artigianale: queste opere sono la prova evidente dell'abilità di maestri, come i Pancaldi o i Solari, e delle relative botteghe. L'iconografia è variegata: si passa da motivi di carattere geometrico, vegetale, animale, a motivi sacri. Non mancano stemmi, emblemi e dediche che spesso aiutano a datare le opere. Elfi Riisch, storica dell'arte e a lungo collaboratrice dell'Opera Svizzera dei Monumenti d'Arte (OSMA), pubblica in questo volume i risultati di un'approfondita ricerca, che le ha permesso di catalogare gran parte degli esemplari di scagliola a intarsio presenti negli edifici sacri del Canton Ticino. Ogni scheda di catalogo fornisce dettagli su ubicazione, datazione e descrizione dei soggetti rappresentati; inoltre, in numerosi casi, le schede sono arricchite dalla voce «confronti esteri» che consente di chiarire l'origine dei paliotti e acquisire ulteriori informazioni dettagliate circa i motivi decorativi. Per completezza di dati e scientificità dell'analisi di ogni singolo paliotto, il volume rappresenta a tutti gli effetti un'opera di riferimento per gli studiosi di questa forma d'arte. Ad arricchire il catalogo, un'ampia appendice e le fotografie realizzate da Ely Riva.
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