Anno del Signore 1639, Venerdì Santo. Un atroce delitto insanguina la città di Nardò: Francesco Maria Manieri, aspirante sindaco dei nobili, viene barbaramente ucciso. Altrove, quella stessa notte, viene compiuto un secondo assassinio, destinato però a scomparire nelle pieghe della Storia. Questi due omicidi non sono che gli ultimi anelli di una lunga catena di intrighi e menzogne che, negli anni precedenti, hanno caratterizzato l’ascesa di un sinistro personaggio: Giovan Girolamo II Acquaviva d’Aragona, duca di Nardò e conte di Conversano. Mecenate e guerrafondaio, spietato avversario e amante passionale, bramoso di un potere che gli sfugge di continuo, Giangirolamo vive la sua avventura politica e personale in un Regno di Napoli lacerato da guerre e lotte intestine. Tra infide badesse e colti banditi, assalti pirateschi e oscure cospirazioni, scoprirà che l’unico modo per trionfare in questo gioco perverso di inganni e meschinità è costruirsi la propria leggenda. Anche se si tratta di una leggenda nera.
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