«Aldo Moro è senz’altro stato una delle figure più rilevanti dell’Italia contemporanea. Politico di prima grandezza, giocò un ruolo cruciale nella storia della Repubblica per almeno trent’anni, dall’Assemblea costituente all’assassinio, avvenuto nel 1978 per mano delle Brigate rosse. Nella sua vicenda biografica si può leggere in controluce l’intera storia di una classe dirigente cattolica, formatasi negli anni della dittatura, che ha gestito una delle fasi più delicate del governo dell’Italia democratica. Come tutte le figure di analogo rilievo, il suo ruolo storico è stato ed è controverso: ebbe in vita estimatori senza riserve e detrattori accaniti, e ancor più dopo la sua morte il suo nome è stato al centro di infinite polemiche. Negli ultimi anni sono state messe a disposizione moltissime fonti nuove e una notevole messe di ricerche e studi settoriali ha rafforzato la ricostruzione del contributo politico di Moro alla vita del Paese. Moro fu primariamente un intellettuale, che va compreso al di là del suo ruolo politico, per le caratteristiche proprie del suo pensiero di acuto giurista e di fine interprete del suo tempo. E insieme fu un credente, la cui spiritualità e vita di fede possiamo e dobbiamo cercare di indagare e capire, nei limiti in cui essa traspare da molti elementi esteriori comunicabili e conoscibili.»
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