Sarà di certo successo anche a voi di navigare sui social media o accendere la TV e di trovarvi davanti una statistica che suona come una sentenza. Da quando è iniziata la pandemia di Covid-19, poi, siamo stati sommersi di dati e cifre: per dissipare incertezze, invitare alla prudenza o delineare il quadro della situazione. E allora diventa legittimo farsi delle domande. Di quali statistiche possiamo fidarci? Quali, invece, sarebbe meglio mettere in discussione? La tempesta di cifre che ci investe ogni giorno potrebbe portarci a considerare i numeri come nemici ingannevoli e fuorvianti, ma la verità è che la statistica è uno strumento essenziale per guardare il mondo: ci permette di individuare correlazioni che altrimenti ci sfuggirebbero, di costruire storie, supportare tesi o confutare opinioni. Tim Harford, economista e presentatore radiofonico, è un vero talento nel rendere accessibili ai suoi milioni di lettori anche i concetti più complicati, e in questo viaggio travolgente fra numeri, logica ed emozioni ci insegna a riconoscere i segni della disinformazione e del ragionamento fallace. Basandosi sulle più recenti teorie delle scienze cognitive e sociali, Harford ci fornisce dieci strategie (e una regola aurea) per interpretare la statistica con fiducia, curiosità e… una certa dose di sano scetticismo. A partire dall’analisi dei nostri bias cognitivi, passa in rassegna sia gli errori comuni – da cui, sostiene, non sono immuni neppure gli esperti – che i veri e propri paradossi statistici. Conducendoci alla scoperta di quel tesoro che sono numeri e dati raccolti in modo rigoroso, per permettere anche a noi di tirare le somme e capire un po’ meglio come funziona il mondo.
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